La risposta del sistema immunitario di pazienti oncologici e l’interazione con i nuovi…

Posted on 10 dicembre 2014

La risposta del sistema immunitario di pazienti oncologici e l’interazione con i nuovi anticorpi monoclonali creati “ad hoc” per terapie tumorali. Messa a punto di un metodo per valutare la risposta ADCC in pazienti affetti da carcinoma colon-rettale metastatico e da tumori della testa e del collo

Gli “anticorpi monoclonali” (mAb) sono farmaci che, mimando il nostro sistema immunitario, aggrediscono le cellule neoplastiche.

Negli ultimi anni le terapie basate su questi nuovi anticorpi hanno avuto sempre più diffusione in oncologia: sono specifici per proteine espresse dalle cellule tumorali e possono stimolare il sistema immunitario del paziente contro il tumore. Il loro meccanismo d’azione, però, non è ancora del tutto chiarito.

La Citotossicità Cellulare Dipendente da Anticorpi (ADCC) è un meccanismo fisiologico naturale che richiede il legame dell’anticorpo con le cellule del sistema immunitario (come monociti, macrofagi e cellule natural killer) e può essere un meccanismo d’azione di questi farmaci.

Queste cellule immunitarie riconoscono, grazie a recettori chiamati FcR, gli anticorpi legati a una cellula tumorale e vi rilasciano all’interno molecole tossiche, uccidendole.

Alcuni anticorpi sintetici usati in terapie oncologiche, tra cui il rituximab, il cetuximab o il trastuzumab, potrebbero almeno in parte agire tramite questo meccanismo. Queste informazioni sono molto importanti ai fini terapeutici, per esempio il trastuzumab, nome commerciale herceptin, è stato usato dal 1998 con ottimi risultati nel trattamento del cancro al seno positivo a HER2.

È in pubblicazione il metodo, messo a punto dal Laboratorio ARCO, per valutare la risposta ADCC data dalle NK di pazienti seguiti in day hospital oncologico su cellule tumorali cresciute in apposite piastre di coltura in associazione con l’anticorpo monoclonale erbitux (cetuximab).

Il lavoro sarà pubblicato a breve nella rivista internazionale “Critical Reviews in Oncology Hematology“ (http://www.croh-online.com/) con Impact Factor 4.046.

Nel progetto, oltre al personale dela SC Oncologia, sono coinvolti i biologi del laboratorio di citofluorimetria dell’AO S. Croce e Carle per la caratterizzazione della popolazione linfocitaria dei pazienti.

Il progetto, dopo questa “messa a punto”  poi prevede un prelievo ematico da pazienti trattati con mAb, da cui raccogliamo un particolare gruppo di cellule immunitarie: le cellule “natural killer” (NK). Su queste valutiamo la risposta ADCC ex vivo.

Ricadute future

Il progetto si propone di valutare le caratteristiche immunitarie (percentuale di linfociti T, NK, NKT e iNKT) e la risposta ADCC delle cellule NK di pazienti con neoplasie della testa e del collo in cura con erbitux e correlarle con il genotipo di alcuni geni coinvolti nella risposta immune e con l’andamento clinico (intervallo libero da malattia e sopravvivenza).

L’identificazione di tale correlazione permetterà di predire la risposta al trattamento con mAb con un semplice prelievo di sangue effettuato all’inizio della terapia, estendendo eventualmente lo studio su macrofagi e neutrofili attivati in vitro. La migliore comprensione dei meccanismi che mediano l’ADCC porterà a meglio gestire l’impiego e la tossicità di questi farmaci nella pratica clinica.