CONGRESSO ASCO 2015

Posted on 3 giugno 2015

Prognostic value of HPV detection with three primer sets in 255 Head-Neck cancers.

 Con i seguenti autori: Cristiana Lo Nigro, Daniela Vivenza, Martino Monteverde,Mirella Fortunato, Nerina Denaro, Laura Lattanzio, Federica Tonissi, Valentina Astesana, Elvio Russi e Marco Merlano.

Afferenti al dipartimento di Oncologia (Laboratorio di Genetica Oncologica ed Oncologia Traslazionale o Oncologia Medica), Dipartimento di Anatomia Patologica e al Dipartimento di Radioterapia dell’ospedale S. Croce e Carle.

Il congresso si è tenuto a Chicago, USA, dal 29 al 2 Giugno 2015

E’ noto dalla letteratura che i pazienti affetti da tumore testa collo localmente avanzato con infezione da Papilloma virus (HPV) mostrano una prognosi migliore rispetto ai pazienti HPV negativi, che non hanno contratto il virus.

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la prevalenza dell’infezione da HPV, in particolare il tipo 16, nei pazienti con questo tipo di tumore, confrontando il valore prognostico dei frammenti genomici virali all’interno dei geni deputati alla trascrizione (E1), all’oncogenesi (E6) e alla formazione del capside (L1) virale, al fine di individuare il migliore tra questi in termini di sopravvivenza globale e sopravvivenza libera da malattia.

A tal fine sono stati selezionati 255 pazienti, 89 dei quali con tumore in sede orofaringea e 166 con tumore in sedi non orofaringee come la cavità orale, la laringe, l’ipofaringe e il rinofaringe, di cui si sono analizzati i corrispondenti tessuti tumorali inclusi in paraffina.

L’analisi è stata effettuata mediante la reazione della catena polimerasica (PCR) su DNA tumorale estratto con metodiche standard. L’amplificazione è stata eseguita utilizzando coppie di primers specifici per i tre frammenti (E1, E6 ed L1) di HPV tipo 16. L’analisi mediante DNA-PCR ha rilevato la presenza di HPV in 136 pazienti (53.3%); il 51% dei pazienti era positivo per E6, il 29,8% per L1 e 13,8% per E1.

In particolare, i pazienti con tumore orofaringeo hanno mostrato una percentuale più alta di positività per tutti e tre i frammenti virali (31,5%) rispetto ai pazienti con tumore orofaringeo (4,2%). Considerando il valore prognostico, soltanto i pazienti con tumore orofaringeo risultati positivi per il frammento E1 mostravano un aumento di sopravvivenza globale (p=0.012) e sopravvivenza libera da malattia (p=0,036), mentre quelli positivi per L1 ed E6 non mostravano alcun vantaggio sia per la sopravvivenza globale e sia per quella senza progressione.

In conclusione sebbene l’utilizzo dei primers per l’amplificazione dei frammenti E6 ed L1 aumenti la prevalenza dell’infezione di HPV in modo significativo rispetto a quella ottenuta con l’uso dei primers per il frammento E1, non sembra selezionare marcatori virali con un buon valore prognostico. Al contrario E1 potrebbe diventare clinicamente importante come marcatore virale, come dimostra lo studio effettuato in questa serie di pazienti.

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